Tutti al MACRO per saltare, rotolare, arrampicarsi, strisciare, rimbalzare, appendersi
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Colore e interattivà sono le parole chiave della mostra “Harmonic Motion” dell’artista giapponese Toshiko Horiuchi MacAdam, che verrà inaugurata l’8 dicembre 2013 al MACRO di Roma, per la settima edizione di Enel Contemporanea. Ingresso gratuito.
L’artista nipponica, per la prima volta in Italia, dopo la laurea ha subito iniziato a lavorare come designer di tessuti per una prestigiosa società newyorkese. Ha dato il via al movimento chiamato “art fabric” e in seguito ha creato opere non solo da esposizione, ma che potessero anche coinvolgere il pubblico.
Harmonic Motion, interamente realizzata a mano, rievoca l’antica lavorazione all’uncinetto abbinata a forme contemporanee dai molteplici colori ed è stata definita dal sito del museo romano una “opera d’arte, scultura aerea, spazio gioco, rete intrecciata e installazione, dove poter entrare, saltare, rotolare e arrampicarsi, strisciare, rimbalzare, oscillare, appendersi e muoversi attraverso livelli successivi, per vivere un’esperienza sicuramente insolita”.
Quando: da domenica 8 dicembre 2013 al 31 dicembre 2014
Dove: MACRO, via Nizza 19, Roma
Prezzo: gratis
Può l’arte rimanere spazio sacro e intellettuale e al tempo stesso diventare gioco, esperienza, sensazione, realtà, vita? L’artista giapponese Toshiko Horiuchi, cresciuta in un paese devastato e traumatizzato dalla tragica esperienza atomica, pensa che la risposta sia senza alcun dubbio positiva. Tutto lo sviluppo della sua attività artistica si muove in questa direzione. Le sue grandi ragnatele, visivamente eccitanti ma apparentemente essenziali, sono il frutto di un lento e meticoloso lavoro manuale dove il gesto quotidiano dell’uncinetto, che intreccia il tessuto, si trasforma in uno spazio architettonico. Spazio capace di accogliere l’energia di movimenti molto più spettacolari dell’intimo lavoro a maglia che l’artista porta avanti con religiosa pazienza. Aver scelto lei per l’edizione di Enel Contemporanea 2013 è il risultato di una riflessione profonda sulla relazione che esiste fra l’energia e lo spazio intimo e personale degli individui. La complessità della produzione energetica è tutta focalizzata nel trasformarsi in uno strumento d’intimità personale. Il lavoro di Toshiko Horiuchi è lo specchio del lavoro di un’azienda impegnata a creare energia.
Un lavoro organico che si basa sulla crescita più che sulla creazione improvvisa. Le sue reti sono spazi che celebrano la convivialità e il divertimento, il gioco e la possibilità di rilassarsi e riflettere. Ogni punto è connesso all’altro. In un certo senso questo lavoro è il logico proseguimento di Big Bambù. Anche qui ogni punto è funzionale a quello che lo segue, ogni gesto produce una catena di movimenti che motivano tutta l’opera. Questa idea che ognuno di noi sia connesso con il resto del pianeta è presente nella filosofia artistica di Toshiko Horiuchi. Avere scelto la maglia come strumento per creare una scultura, significa avere scelto come metodo di lavoro non il singolo gesto ma la ripetizione del gesto che solo susseguendosi è capace di creare la dimensione e lo spazio dell’opera. L’opera di Toshiko Horiuchi non è una questione di coordinamento o organizzazione ma di motivazione, ovvero la sua arte nasce attraverso il movimento che produce un altro movimento. L’interesse dell’artista per la natura di un materiale come il tessuto e la sua trama nasce dalle radici della propria cultura, in cui il rapporto con il corpo e con il tatto sono fondamentali forse più che l’immediato aspetto visivo.
Toshiko Horiuchi è interessata all’interazione fra corpo umano e spazio, fra corpo e materiale. Il tessuto è visto come seconda pelle che ci protegge ma anche ci nasconde. Cosi le sue grandi sculture che sono poi più luoghi che oggetti, offrono a chi le utilizza questa doppia possibilità: nascondersi o proteggersi. L’arte deve accogliere e ospitare sia fisicamente sia spiritualmente. Usare l’arte di Toshiko Horiuchi significa condividerne anche la natura profondamente spirituale e rassicurante. Toshiko Horiuchi trasforma lo spettatore in un collaboratore, che con la sua presenza mette in movimento lo spazio dell’opera rendendolo da passivo attivo. Lo spettatore contribuisce così alla vita dell’arte, aggiungendo la propria energia a quella creativa messa in moto dall’artista.
Enel Contemporanea, anno dopo anno, ha portato avanti non tanto un programma artistico ma una ricerca all’interno delle motivazioni che mettono in movimento l’arte. Enel Contemporanea ha voluto dimostrare che l’arte può essere un elemento capace di innescare un cambiamento all’interno della società e dei suoi spazi urbani. L’arte cambia il modo con il quale ci rapportiamo al mondo. Questo è ciò che ha interessato, e continua a interessare il progetto Enel Contemporanea, che con la presentazione dell’opera di Toshiko Horiuchi raggiunge uno dei più stimolanti e poetici momenti di esperienza collettiva e al tempo stesso estremamente intima e personale. Nel sottolineare il mondo nel suo insieme e il suo rapporto con la dimensione individuale della persona, Enel Contemporanea e Toshiko Horiuchi convergono verso una stessa visione nella quale lo sforzo di un’azienda, fatta di tantissime e diverse persone, trova completamento nello sforzo unico di un’artista che ha come obiettivo quello di offrire a più persone possibili la possibilità di fare esperienza dell’arte, trovando al tempo stesso un momento gioioso e dinamico di contatto.
Francesco Bonami, Direttore Artistico Enel Contemporanea
TOSHIKO HORIUCHI MACADAM, HARMONIC MOTION – RETE DI DRAGHI, ENELCONTEMPORANEA, MACRO, ROMA 2013