Ti tranquillizzo subito, non sto per darti una ricetta su come cucinare rane.

Voglio parlarti di un principio che chiarisce, in maniera molto semplice e purtroppo realistica, l’insita capacità dell’essere umano di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire.

Cosa dice questo principio della rana bollita?

” Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’ acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.”

La rana ha adattato la propria temperatura corporea a quella dell’acqua e, una volta vicina all’ ebollizione, non ha però più la forza di saltare fuori perché si è stancata troppo per regolare la propria temperatura. Questa triste storiella ti dice qualcosa?

Affrontare la paura del cambiamento

Ti è capitato di sopportare situazionipersone negative per molto tempo, solo perché ti hanno insegnato che si resta finché non si impazzisce o che la resistenza è per forza sinonimo di forza caratteriale.

È vero che spesso subordiniamo il benessere emotivo a necessità che consideriamo più importanti. Non dobbiamo pensare solo al nostro benessere, ma ci sono anche altre persone che dipendono, in qualche modo, da noi.

Ma allora chi ha ucciso la rana? Non è stata l’acqua bollente, ma l’incapacità della rana di decidere quando saltare. Se ci pensi puoi applicare questo principio a tante situazioni che affronti nella vita.

Magari resti in una relazione insoddisfacente solo per non causare malessere all’altra persona. Forse rimandi per anni la ricerca del tuo lavoro dei sogni e ti accontenti di un posto fisso in cui ti annoi. Oppure tieni nel cassetto la tua idea imprenditoriale pensando che tanto ci sarà tempo per realizzarlo.

Il sottofondo è sempre lo stesso: “non è che sto poi così male!”

Sono davvero troppe le situazioni nelle quali ci adagiamo anziché lottare o “scappare”. La paura più grossa che abbiamo è di cambiare. Paradossalmente preferiamo stare in una situazione di stasi, che non ci rende felici, che non ci ispira né gratifica, solo perché temiamo di doverci rimettere in gioco. Proprio come la rana, che per salvarsi dovrebbe cambiare la sua situazione e saltare fuori dalla pentola, e invece si adatta all’acqua finché non diventa insopportabile, perché il cambiamento la spaventa ancora di più dell’acqua bollente.

Così si accumulano piccole frustrazioni, piccole dosi di rabbia, di disagio, di paura… che presto o tardi portano ad esplodere. Tutte le emozioni negative represse e sepolte da un apparente adeguamento vengono buttate fuori in una volta sola e spesso con dolore e conseguenze molto forti.

Accettare ogni cosa e adeguarsi non è vivere, ma sopravvivere. È permettere agli altri di decidere per te. Vuoi sopportare fin quando non diventa più sostenibile?

“Nessuno ci fa del male. Siamo noi che ci facciamo del male perché facciamo cattivo uso del grande potere che abbiamo, il potere di scegliere.”  Martin Kole

Per evitare di adagiarti ed adeguarti a tutti i costi c’è sempre qualcosa che puoi fare: accettare il cambiamento! Sii consapevole che puoi scegliere: di fare pensieri nuovi, di agire liberamente, di lasciare andare, di sbagliare e ricominciare.

Non è un percorso semplice e non accade dall’oggi al domani, ma è possibile! Comincia a prenderti del tempo per te, concediti qualche piccolo sfizio o decisione egoistica: i piaceri quotidiani sono alla base dell’autostima. Solo se coltivi l’autostima, il rispetto e l’affetto per te stesso allora sarai in grado di non accettare più passivamente ogni situazione facendo crescere la tua determinazione a cambiare la tua realtà.

Non aspettare che “l’acqua bolla”: decidi di saltare!

Scritto da Giulia Porro

fonte:   https://www.meditazionezen.it/il-principio-della-rana-bollita/

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