La luce di una donna graffiata e ferita  è improvvisa e impavida.

La donna è stata chiamata forte.
Lei ora si gira all’improvviso.
E conosce le cose così, questa volta.
Si porta velocemente le mani alla bocca, tanto forte che si sente lo schiocco sordo.
Davanti ad una tale meraviglia si sente infiammare.
Il suo cuore comincia ad affannarsi.
Sembra uno spavento.
Si può svenire di troppa meraviglia?
Quel che vede e sente la lascia inerme a contemplare.
Non ci sono in quella selva angoli in cui rifugiarsi a guardare senza essere visti.
Potrebbe provare a nascondersi dietro un albero, ma gli alberi diventano trasparenti, perché vogliono che lei venga scrutata.
Il nodo al mantello si slaccia e il mantello cade al suolo con morbidezza.
Non si nasconde.
Non si copre.
E’ nuda. Espone il suo corpo dall’interno a tutte le intemperie dell’incontro.
Sa che ne uscirà ferita. Corre il rischio.
Sa che ne uscirà graffiata. Guarda il sangue.
Sa che ne uscirà più luce. Guarda forte.
Sa che ne uscirà più donna. Guarda dentro.
Impavida si espone alla conoscenza e al richiamo.
Conosce le cose girandosi all’improvviso.

di Antonella Petrera
per Buonanotteaisognatori
illustrazione Gaia Miacola

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