Mentre l’ alba risveglia la terra appisolata,

tenuta sveglia da incessanti pensieri,

continuamente sogno…

Sogno un’ Italia

che cambi il suo modo di guardare:

alle istituzioni,

al lavoro,

ad una realtà che cresce ogni giorno,

mentre Lei, tutta impettita,

rimane ferma sull’ uscio ad osservare.

Sogno un’ Italia

in cui la scuola sia utile ad istruire e ad insegnare,

aiutandoci a scavare nel profondo della mente

e a comprendere quale sia lo scopo della nostra esistenza.

Sogno un’ Italia

in cui le nostre idee di rinnovamento

diventino realtà tangibili,

non rimanendo come nuvole cariche d’ acqua

sospese a mezz’ aria su di una terra bruciata.

Sogno un’ Italia

in cui non ci si ritrovi a trent’ anni

a chiedersi cosa dover fare,

ma in cui le idee sian già ben chiare

da quando impariamo a far l’ amore.

Sogno un’ Italia

che insegni ai suoi cittadini

che il lavoro rende felice,

perché frutto di passione,

di tenacia,

di convinzione.

Sogno un’ Italia

in cui ognuno sia artigiano dei propri progressi,

in cui non siano necessarie raccomandazioni,

soldi facili

o “inchini” profondi.

Sogno un’ Italia

in cui i giovani debbano essere

responsabili

fin da quando possano alzare un calice di vino,

e indipendenti

fin da quando sappiano sfrecciare su di un quattro ruote;

in cui siano parte attiva nel mondo

e siano in grado di fare della propria vita un’ opera d’arte.

Giovani,

che possano apprezzare il valore del denaro

e la gioia dell’ ozio,

invece che amare l’ ozio

sottraendosi al lavoro.

Sogno un’ Italia

patria di cultura internazionale,

in cui non sia necessario correr lontano a trovar la propria strada,

ma che sia essa stessa il porto di approdo

per pirati in cerca dell’ oro.

Un’ Italia che rimane grande solo nei nostri storici ricordi,

quando fu patria di bellezze naturali,

di grandi poeti,

di straordinaria cultura.

Sogno un’ Italia

in cui i giovani smettano di sognare,

ma possano solo agire

per adempiere al proprio destino,

non perdendo un solo istante della loro vita

tra l’ inconsistenza dell’ avvenire

e il limbo del presente.

 

Emanuela Falcone

foto di Emanuela Falcone


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