Ritrovarsi a vomitare pezzi d’anima…tra mille rivoli dolceamara apnea… stream of cosciousness, tetris di parole, imagery, psicologia di strada, propriertà transitiva, casi umani da sbrogliare come Gadda o amare nella misura come Calvino…cubi di Rubik imperfetti sciolti in fondi di bicchieri sempre vuoti…Un live che arpeggia in controluce e lampi tuoni velleità in sempre nuovi simboli, come Ungaretti…ritualità del ritrovo e dei sorsi di scura…e c’era chi correva nel temporale, chi cercava con la lingua il sapore della pioggia…sul ciglio di un Gange sacro e sporco il vortice umano in cui cerco di catturare detriti di sostanza che smagliano la forma…e anche le farfalle hanno la proboscite…è perfetta la società delle api… ho inventato uno Stato fondato sul diritto morale e sul piacere…morirò a ventisette anni come Janis…sono davvero felice di parlarti anche se no, non l’ho visto quel film…non sono d’accordo ma ti ascolto…e beviamoci su che fino a un’ora fa ho pensato troppo e voglio l’anestesia…torniamo adolescenti e a Baudealaire? Anche io adoro Nada e si verrò anche domani perchè qualcuno mi parlerà di roulotte e Parigi e Stravinsky e magari di ics con zero uguale a qualcosa…isolinee di un planisfero ovale…ci piacciono i doppi sensi come nasconderci dietro le uova e le dita… sono dell’idea che esistano persone-specchio che riflettono prospettive ignorate…e in questo smagliante gioco di luci cerco quei coni d’ombra da sfumare…i tuoi occhi un correttivo, i miei la tua cura: la famiglia nel sottoscala della Mulino Bianco… trionfo d’eccessi viziosi in contumacia…dev’esserci un demone in ognuno, ma anche un qualche esorcista da armare…e chi ha le spade, chi le croci, chi l’arte, chi nientaltro che se stesso… e quanti discorsi in sospeso a sinistra della chiesa sconsacrata…inondazione e grondaie, tensioni, stima e vituperio…piccolo sistema planetario in cui ognuno ha un ruolo indefinito, non come la matematica degli scacchi nè la planigrafia delle città…più come le storie di Myazaki o le favole cinesi…e di ognuno dritto e rovescio: dipende da come lanci la moneta o dalla fluidità della prospettiva… non è una setta nè una corporazione, quanto libera associazione umana: girotondo ciclonico potenzialmente infinito…e scegli di chi prendere la mano, di volta in volta… scegli con chi il giro di valzer, con chi headbanging, con chi il chupito, con chi il moto rettilineo uniforme o lo scambio d’idee più assurdo…Sentirsi in qualche modo a casa e su un’isola sconosciuta, come Crusoe…scorci umani da rattoppare nel ricordo …microcosmo futurista nella città vecchia, come i quadri di De Chirico… per questo e per molto altro tornerò domani… un nuovo calice in cui versarmi e quel buon vino che sa togliermi la sete…

 

Delia Cardinale

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