Tesori e Babbi Natali
Mirco ha un piccolo tesoro.
Diamanti, ori e pietre preziose.
Li ha trovati.
Sì, a volte ha un po’ paura che qualcuno gli chieda dove li ha trovati, a chi appartengano, perché siano in mano sua. Sarebbe imbarazzante, in effetti, anche perché lui a tutte quelle domande non sa rispondere.
Li ha trovati un po’ dappertutto: in casa, per strada, nel giardino. Forse è solo che lui, quando cammina, non è preso dalla smania di arrivare a destinazione, dalle telefonate di lavoro, non chatta su whatsapp, non controlla gli aggiornamenti di Facebook dallo smartphone.
Mirco è un bambino, e quando cammina guarda a terra.
Così ha racimolato il suo piccolo tesoro, pezzo dopo pezzo, e ogni giorno se lo guarda, prova a figurarsi quanto sarà ricco quando andrà a rivendersi tutto, quante cose potrà fare con tutti quei soldi.
Qualche volta gli è venuta la curiosità di provare a sondarne il valore, di farsi un’idea almeno vaga. Li porto a qualcuno che se ne intende, si è detto.
E se poi lo fregano? Gli danno a intendere che non vale niente e glielo sottraggono?
No.
Meglio tenerselo stretto, guardarselo, ammirarselo in gran segreto.
Mirco ha un piccolo tesoro.
Paccottiglia, ovviamente.
Ma finché nessuno lo vedrà, rimarrà un tesoro. È come la storia di Babbo Natale: finché qualcuno non ti dice che non esiste lui è lì, ogni anno ti consegna i regali, attraversa il mondo intero in poche ore – che neanche il più veloce degli aerei militari – e ti porta esattamente ciò che gli avevi richiesto nella letterina. Non ti viene da chiederti cose razionali tipo quale dovrebbe essere la velocità della sua slitta, o se venga aiutato dal fuso orario che fa sì che in Thailandia sia ancora giorno mentre da te è notte, e quindi in realtà ha tutto il tempo per arrivarci.
No: Babbo Natale ha il vestito rosso e il cappello con il pon-pon, la barba lunga e la risata contagiosa: “Oh-oh-oh”. E tanto basta.
Un giorno Mirco scoprirà che Babbo Natale è stato inventato dalla Coca-cola come testimonial di una campagna pubblicitaria.
Un giorno.
Per ora lo attende una volta l’anno, e nei 364 giorni restanti si gode il suo piccolo tesoro.